La vita scorrerà lo stesso con o senza le nostre paure

Ci sono momenti e periodi, nella vita di tutti i giorni, dove siamo invasi da preoccupazioni, ansie e paure. Ci svegliamo la mattina con il magone e andiamo a dormire la sera sapendo già di far nottata, di passare la notte in bianco con la testa che scoppia.
Tanti pensieri che ci tolgono il sonno e tante paure che ci tagliano il fiato.
Le giornate le passiamo annegando nella nostra testa, senza neanche accorgerci del tempo che passa. Se la sera un amico ci chiedesse: “cosa hai fatto oggi?”, non sapremmo neanche rispondergli. Forse mentiremo dicendo anche di essere stati bene e di aver vissuto una bella giornata produttiva.
Ma la realtà è che semplicemente non lo sappiamo. Abbiamo vissuto “disconnessi” da noi stessi, lontani dal “momento presente”.
Capita a tutti e non c’è niente di male nell’ammetterlo. Io stesso, proprio recentemente, sto vivendo dei momenti così, privi di “presente”, perso tra le paure che ho e tra le preoccupazioni che sto accumulando.
Non sono mai stato così, anzi, ho sempre affrontato ogni problema con positività e fiducia. Ho sempre sorriso davanti a tutto e tutti perché so che, nonostante le difficoltà, le soluzioni ci sono quasi a tutto.
Ma ora no, la testa non la gestisco bene e troppe volte mi capita di annegare nell’ansia più profonda. Non conta se deriva dal lavoro, dalla vita di tutti i giorni o da una partita di padel, se c’è rimane lì e non vuole mollarmi.
C’è per tutti un momento di “stop”
Ci sono però dei momenti nella vita che ci portano inevitabilmente ad interrogarci su noi stessi, su quello che siamo e sulle scelte che facciamo.
Non c’è una regola generale per tutti, capitano così dal nulla, all’improvviso e quando meno te lo aspetti. C’è chi crede che sia il contesto, chi la compagnia o chi semplicemente è portato spesso a mettersi in discussione.
A me è successo proprio in questi giorni di viaggio, all’improvviso, sulla spiaggia delle dune di Corralejo, sull’isola di Fuerteventura.
La cornice perfetta di questa vita
Osservavo il lento scorrere del tempo, delle onde e delle persone che incrociano le loro vite su quella spiaggia. C’è chi va a destra, chi a sinistra, chi prova a farsi il bagno e chi fa kite sfidando il vento.
Centinaia di persone che si incrociano, ognuna con i suoi pensieri, con le sue paure e le sue gioie. Mi passano davanti e di alcune sento le la loro voce. Ci sono italiani, spagnoli e inglesi, tutti riuniti su quella spiaggia delle Canarie senza però essersi mai visti prima. E probabilmente non si vedranno mai più.
Dietro il loro via vai ci sono però alcune cose “perenni”, che sono lì dall’alba dei tempi e che rimarranno così come sono per sempre: l’oceano, le onde, la spiaggia, l’azzurro del cielo e l’isola di Lobos nell’orizzonte più vicino.
“È la cornice perfetta di questa vita”.
Penso a come ci facciamo intrappolare nella gabbia dei nostri pensieri senza renderci conto che la vita, che il mondo, scorrono nonostante i nostri problemi.
E attenzione, non uso la parola “vanno avanti” perché non c’è cambiamento, non c’è trasformazione. Non ci sono “problemi” che faranno smettere all’oceano di far infrangere le sue onde sulla spiaggia e non ci saranno mai “problemi” che convinceranno il cielo a cambiare colore.
Loro sono e saranno così per sempre, sono e saranno loro stessi per sempre nonostante le persone, le piogge e il tempo che passa.
Rifletto sulle paure che ho ora, sull’ansia per un lavoro mai stabile e sulla società che mi vuole omologare ai miei coetanei. Come se volesse farmi sentire in colpa o più stupido degli altri se a 33 anni non voglio figli e se ho ancora la voglia di scappare dall’altra parte del mondo con lo zaino in spalla.
Mi chiedo se forse dovrei, dovremmo imparare, a “essere più mare” e “meno pensieri”, ad “essere” invece di “cosa potrebbe essere”.
Capisco che può sembrare un discorso complesso e che il cambio di prospettiva non sia semplice da capire. Però sono sicuro che qualcosa in noi, nel nostro modo di vivere i problemi, debba cambiare se vogliamo essere più sereni e più presenti a noi stessi.
Perché è vero che i problemi ci sono, è vero che le preoccupazioni fanno parte di noi, ma forse potremmo imparare anche ad essere più positivi, a capire che se anche ci facciamo soffocare da questi pensieri negativi il mondo intorno a noi scorrerà lo stesso.
Possiamo piangerci addosso quanto vogliamo ma la vita scorrerà lo stesso con o senza le nostre paure.
Oggi ho deciso che darò meno peso alle paure, che le cose si risolveranno nonostante tutto e che i pensieri brutti che mi soffocano non si incastreranno più nella mia testa.
Oggi ho deciso di godermi, al 100%, il rumore del mare e il profumo della salsedine portata dal vento, di essere presente a me stesso senza dare ascolto al brusio che c’è nella testa.
Se ne vuoi parlare scrivimi anche per email o in dm sui miei canali social come Instagram e Facebook, sarò felice di confrontarmi con te.
Un abbraccio
Federico