La “Cueva del Dinero”, il tesoro pirata di Fuerteventura

Lungo la costa nord di Fuerteventura si racconta la storia della “Cueva del Dinero”, una leggenda che vede come protagonisti un pirata ribelle, una grotta segreta e un ricco tesoro.
Fuerteventura non è certo nota per misteri e leggende, anzi, è una celebre meta per surfisti, nomadi digitali e alcuni pensionati in cerca di una vecchiaia tranquilla e all’insegna del sole, del mare e della buona vita.
Ma quest’isola, tra le sue rocce vulcaniche e la sua terra desertica, nasconde gemme preziose di storia e mitologia come, ad esempio, la leggenda delle Streghe del Tindaya, la montagna sacra. Ma non è sempre facile reperire queste informazioni e per questo ti racconterò la storia della “Cueva del Dinero” e del pirata che, come nei più grandi classici, ci nascose un ricco tesoro all’interno senza mai più ritrovarlo.
La leggenda della “Cueva del Dinero”
La leggenda della “Cueva del Dinero” prende forma sulla costa nord dell’isola di Fuerteventura, vicino alla spiaggia di Majanicho. Si narra infatti di un veliero pirata molto attivo tra Fuerteventura e Lanzarote che attaccava e saccheggiava le navi provenienti dalle Americhe.
Un giorno, il comandante della nave, mentre era in attesa del prossimo attacco ad un veliero di passaggio, decise di ormeggiare tra il Bajo de la Burra e Caleta del Barco. Un membro del suo equipaggio, originario di Lajares e preso a bordo con la forza anni prima, confidò al comandante un segreto che solo chi era nato da quelle parti conosceva; gli rivelò della presenza di un ricco tesoro proprio vicino a dove erano loro all’interno di una grotta segreta.
Il majorero di Lajares, di cui non si è mai saputo il nome, iniziò a far girare la voce al resto dell’equipaggio della presenza di questo tesoro così da far pressione al comandante per andarlo a cercare.
Non ci misero molto a convincerlo, vista la grande brama di denaro che aveva il pirata, così, come da suggerimento del majorero, la nave fu condotta dritta al Bajo de la Burra per l’attracco.
Il vero piano del pirata canario era però quello di scappare dalla nave in cui era stato reso schiavo, così, con l’inganno, fece passare il veliero in una zona molto pericolosa dove, inevitabilmente, si incagliò sul fondo roccioso.
Nella confusione del momento, il canario, si gettò in mare tentando la fuga a nuoto ma la ciurma di pirati se ne accorse e capito l’inganno fecero fuoco per ucciderlo. Per il pirata ribelle non ci fù nulla da fare e proprio nelle acque di casa sua trovò la morte.
Del tesoro e della grotta non si sentì più parlare per anni, fino a quando, nel 1945, la storia di questo ricco tesoro ricominciò a farsi strada tra gli abitanti dell’isola.
A riportare questa voce fù un altro nativo di Fuerteventura che, tornato sull’isola dopo aver vissuto buona parte della sua vita a Cuba, iniziò a raccontare la storia della leggenda della “Cueva del Dinero” dove, appunto, era nascosto un tesoro pirata.
Egli si mise subito in contatto con il proprietario del terreno dove sorgeva la grotta e dopo averlo convinto della veridicità di questa leggenda iniziarono, in tutta fretta, a scavare il terreno alla ricerca del tesoro.
Per non perdere tempo, con la paura che altri potessero trovarlo, coinvolsero un loro compagno, sempre nativo di Fuerteventura, con il quale scavarono giorno e notte alternandosi nei turni.
Gli scavi durarono ben due mesi ma del forziere pirata non vi fù’ traccia.
Grazie alle fatiche dei tre majorero però, vennero alla luce delle scoperte importanti: Durante gli scavi, a metri e metri di profondità, trovarono ossa umane e resti di antiche ceramiche, a dimostrazione che qualcuno prima di loro aveva già tentato di ritrovare il tesoro.
Non si sa a chi appartenessero quelle ossa, forse a qualche abitante dell’isola o forse a qualche pirata che aveva sentito parlare della “Cueva del Dinero”; fatto sta che, tutt’ora, la leggenda del tesoro non è mai stata risolta e vive al confine tra fantasia e mito tra le onde e le rocce di Fuerteventura.
La “Cueva del Dinero” oggi
La “Cueva del Dinero” è oggi un posto visitabile anche se fuori dai soliti giri turistici, bisogna infatti informarsi bene per trovarne la storia che quasi mai è menzionata sulle guide di viaggio. Ma tranquillo/a, anche a questo ci ho pensato io, ho infatti scritto una mini guida: Cosa vedere a Fuerteventura in 3 giorni di poco turistico, dove ti consiglio dei posti e delle esperienze da fare sull’isola ancora non prese d’assalto dai turisti.
Io sono venuto a conoscenza della sua storia proprio perché ero alla ricerca di leggende sui pirati a Fuerteventura, altrimenti non credo ne avrei mai sentito parlare. La sua storia è sconosciuta anche agli abitanti dell’isola e raramente si incontra qualcuno che sappia raccontare bene quanto successo qui.
Nei suoi dintorni, con una buona dose di fortuna, è ancora possibile trovare qualche pezzetto di ceramica risalente ai primi abitanti dell’isola.
Inoltre, lungo la costa, si incontrano anche Bajo de la Burra e Caleta del Barco, i luoghi in cui pare si sia arenato il veliero e dove il pirata canario è morto durante la fuga.
Come raggiungere la “Cueva del Dinero”
Per raggiungere e visitare la “Cueva del Dinero” hai due strade possibili da percorrere:
- Guida fino a Majanicho e prendi la strada sterrata sulla tua destra, percorri 2,5 km circa e sulla destra, di fronte all’oceano, dovresti poter scorgere la grotta. Sembra più un ponte di pietra e per poterci arrivare devi parcheggiare dove non ci sono rocce e senza intralciare la viabilità.
- Da Corralejo puoi prendere una strada sterrata che parte vicino al quartiere Bristol e che percorre la costa da est a ovest. Passerai in mezzo a vulcani e lande desolate di roccia fino a raggiungere la “Cueva del Dinero” che si trova sulla tua sinistra. Ci vorranno circa 15 minuti e dovrai percorrere 7-8 km.
Quanto costa visitarla?
La visita alla grotta è totalmente gratuita, l’importante è rispettare le regole civili e di buonsenso:
- Non lasciare rifiuti;
- Non deturpare il sito;
- Non prelevare pezzi di roccia;
- Rispettare il luogo e la sua storia.
Spero che questa storia ti sia piaciuta e che andrai a visitare il luogo. Se vuoi approfondire il tema scrivimi anche per email o in dm sui miei canali social come Instagram e Facebook, sarò felice di confrontarmi con te.
Federico