Notriphobia: cos’è, sintomi e come gestirla

Notriphobia, ancora ricordo quando ho sentito per la prima volta questa parola; ero seduto sul divano, la sera dopo cena, e scrollavo senza attenzione il feed di Instagram. Da viaggiatore il mio IG è tempestato di travel tips, blogger e youtuber che girano il mondo e condividono le loro avventure in viaggio.
E mentre scorrevo da destra verso sinistra con il pollice, tra una stories e l’altra, ecco che mi appare un contenuto di una nota pagina con su scritto: “Ansia da non sto viaggiando abbastanza? probabilmente soffri di notriphobia”.
Bum! Tilt cerebrale!
Ho avuto un momento di “stallo”, un bug, che per quasi un minuto mi ha fatto rimanere imbambolato a rileggere più e più volte quelle parole.
Ho pensato: “cazzo, stanno parlando di me?!”; “sono io!”
E nel giro di una mezz’ora avevo già letto diversi articoli e post che parlavano di questa nuova “fobia” che da anni mi stava condizionando la vita.
Ma dopo giorni di letture mi è sorto un dubbio, una domanda: “chissà quante persone, quanti viaggiatori, come me, sono la fuori a dannarsi l’anima e a soffrire senza capirne il motivo”.
Ed immagino che anche tu, che hai aperto questo link e che ora stai leggendo le mie parole, hai in qualche modo un forte stress o ansia legato ai tuoi viaggi futuri e alla tua vita.
Per questo ho deciso di unire tutto, di scrivere un unico articolo che possa aiutarti e aiutarci a capire se siamo “affetti” dalla notriphobia, quali sintomi comporta e come gestirla nel migliore dei modi.
Ma andiamo con ordine, un passo alla volta.
Cos’è la Notriphobia
La notriphobia è un termine di origine inglese, derivante dalla combinazione di “no trip” (nessun viaggio) e “phobia” (paura). Indica la paura marcata e persistente di non avere viaggi prenotati o in programma per il futuro.
Questa “fobia” emergente è sempre più un argomento di discussione tra gli appassionati di viaggi e gli psicologi e come confermato dal Dott. Davide Caricchi su Psicologoonline24 nell’articolo “La notriphobia”, sembra essere alimentata da diversi fattori tra cui:
- Pressione sociale e FOMO (Fear Of Missing Out): I social media spesso mostrano una realtà idealizzata di viaggi continui, portando chi non ha programmi in tal senso a sentirsi inadeguato o a perdere qualcosa di importante;
- Viaggio come valvola di sfogo: Molti percepiscono il viaggio come un modo per alleviare lo stress e la monotonia della vita quotidiana. La mancanza di questa prospettiva può generare ansia;
- Sensazione di perdere tempo: Nella società moderna, orientata all’efficienza, i periodi senza viaggi possono essere percepiti come tempo sprecato o come una mancata opportunità di crescita personale;
- Bisogno di controllo: Pianificare viaggi in anticipo può dare un senso di controllo sul futuro. La mancanza di piani può quindi generare incertezza e ansia.
Quali sono i sintomi e cosa comporta la notriphobia?
La notriphobia comporta una serie di conseguenze a livello emotivo, psicologico e comportamentale, influenzando negativamente la vita quotidiana di chi ne soffre. Ecco alcuni dei principali effetti:
A livello emotivo e psicologico:
- Ansia e stress: La preoccupazione costante di non avere viaggi in programma genera uno stato di ansia e stress significativo;
- Frustrazione e tristezza: La mancanza della prospettiva di un viaggio può portare a sentimenti di frustrazione, insoddisfazione e tristezza;
- Irritabilità e malumore: La percezione di una vita monotona e priva di novità può rendere la persona più irritabile e incline al malumore;
- Invidia e confronto sociale negativo: Vedere gli altri viaggiare frequentemente, soprattutto sui social media, può innescare sentimenti di invidia e un confronto negativo con la propria situazione;
- Sentimenti di solitudine: La persona potrebbe sentirsi esclusa o “diversa” dagli altri che percepisce come più attivi e dinamici grazie ai viaggi;
- Bassa autostima: La mancanza di esperienze di viaggio percepite come arricchenti può minare l’autostima e il senso di realizzazione personale;
- Senso di perdita di tempo: I periodi senza viaggi possono essere vissuti come tempo sprecato o come una mancata opportunità di crescita e scoperta;
- Difficoltà di concentrazione: Il pensiero costante della mancanza di viaggi può rendere difficile concentrarsi su altre attività;
- Insonnia: L’ansia e la preoccupazione possono disturbare il sonno;
- In casi estremi, attacchi di panico: In situazioni di forte stress legato alla mancanza di piani di viaggio, possono manifestarsi veri e propri attacchi di panico.
A livello comportamentale:
- Comportamenti ossessivi: La persona può controllare compulsivamente siti web di viaggi, offerte e pianificare viaggi ipotetici senza poi concretizzarli;
- Spese impulsive legate ai viaggi: Tentativi di alleviare l’ansia prenotando viaggi in modo frettoloso e magari non sostenibile economicamente;
- Eccessivo utilizzo dei social media: Controllare continuamente i profili di altri viaggiatori, alimentando ulteriormente l’ansia.
- Isolamento sociale: In alcuni casi, la frustrazione può portare a un ritiro sociale;
- Compensazione con altre attività compulsive: Come lo shopping eccessivo o l’iperalimentazione, nel tentativo di colmare il vuoto percepito.
In sintesi, la notriphobia va oltre il semplice desiderio di viaggiare; si configura come una vera e propria ansia che può avere un impatto significativo sul benessere emotivo e sulla qualità della vita della persona che ne soffre.
È importante però sottolineare che non tutte le ansie legate ai viaggi rientrano nella notriphobia. Tuttavia, quando la preoccupazione di non avere viaggi in programma diventa eccessiva e interferisce con il benessere quotidiano, potrebbe essere utile consultare un professionista per affrontare l’ansia sottostante.
Come si gestisce e come si cura la notriphobia?
La gestione e la cura della notriphobia si concentrano principalmente sulla riduzione dell’ansia e sulla modifica dei pensieri e comportamenti disfunzionali associati alla mancanza di viaggi. Ecco alcune strategie e approcci utili:
Strategie di gestione autonoma:
- Riconoscere e accettare l’ansia: Il primo passo è prendere coscienza dei propri sentimenti e capire che la notriphobia è una forma di ansia. Accettare le proprie emozioni senza giudizio può aiutare a ridurre la lotta interna;
- Ridurre l’esposizione ai fattori scatenanti: Limitare il tempo trascorso sui social media, soprattutto quando si mostrano costantemente viaggi, può diminuire il senso di FOMO e il confronto sociale negativo;
- Concentrarsi sul presente: Praticare la mindfulness e tecniche di respirazione può aiutare a riportare l’attenzione al momento attuale, riducendo la preoccupazione per il futuro e la mancanza di viaggi;
- Pianificare attività alternative gratificanti: Concentrarsi su hobby, interessi e attività piacevoli nella vita quotidiana può aiutare a compensare la mancanza di viaggi e a trovare soddisfazione in altre aree;
- Stabilire obiettivi realistici: Invece di focalizzarsi solo sui viaggi futuri, porsi piccoli obiettivi raggiungibili nella vita di tutti i giorni può aumentare il senso di controllo e realizzazione;
- Gestire lo stress: Adottare uno stile di vita sano con esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata e un sonno adeguato può migliorare la gestione generale dell’ansia;
- Ristrutturazione cognitiva: Mettere in discussione i pensieri negativi e irrazionali legati alla mancanza di viaggi. Chiedersi se questi pensieri sono realistici e cercare prospettive più equilibrate. Ad esempio, “Non avere un viaggio in programma non significa che la mia vita sia meno interessante”;
- Esposizione graduale: Se l’ansia è legata alla pianificazione o alla prenotazione dei viaggi, iniziare con piccole azioni, come ricercare destinazioni senza l’obbligo immediato di prenotare, può aiutare a desensibilizzarsi gradualmente.
Supporto professionale:
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT): La CBT è un approccio terapeutico efficace per le fobie e l’ansia. Aiuta a identificare e modificare i modelli di pensiero negativi e i comportamenti disfunzionali. Tecniche come la ristrutturazione cognitiva e l’esposizione graduale possono essere utilizzate per affrontare la notriphobia;
- Terapia dell’esposizione: Questa terapia prevede l’esposizione graduale e controllata alle situazioni o ai pensieri che scatenano l’ansia legata alla mancanza di viaggi, aiutando a ridurre la risposta fobica nel tempo;
- Terapie basate sulla mindfulness e l’accettazione (ACT): Queste terapie si concentrano sull’accettazione dei pensieri e delle emozioni difficili, sviluppando al contempo un impegno verso i propri valori e obiettivi di vita, anche in assenza di viaggi imminenti;
- Farmacoterapia: In alcuni casi, soprattutto se l’ansia associata alla notriphobia è significativa e interferisce con la vita quotidiana, un medico o uno psichiatra potrebbe considerare l’uso di farmaci ansiolitici o antidepressivi. Tuttavia, la farmacoterapia è generalmente considerata un supporto a breve termine e dovrebbe essere combinata con la psicoterapia.
Consigli aggiuntivi:
- Parlare con gli altri: Condividere i propri sentimenti con amici, familiari o gruppi di supporto può aiutare a sentirsi meno soli e a ottenere diverse prospettive;
- Ricordare lo scopo del viaggio: Riflettere sul vero significato che i viaggi hanno per sé stessi. Se sono un modo per rilassarsi, esplorare o connettersi con gli altri, cercare di trovare modi alternativi per soddisfare questi bisogni nella vita quotidiana;
- Essere pazienti: Superare l’ansia richiede tempo e impegno. È importante essere pazienti con sé stessi e celebrare i piccoli progressi.
Se la notriphobia causa un disagio significativo e interferisce con la qualità della tua vita, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per una valutazione e un piano di trattamento personalizzato.
Il mio pensiero
Capisco bene l’ansia che hai provato fino a questo momento e capisco bene il senso di stupore dopo aver scoperto che il tuo “malessere” ha un nome, una causa e una cura. Come ti ho detto all’inizio, per me è stato un cortocircuito, uno shock che con il tempo ho metabolizzato e accettato.
Quello che hai letto in questo articolo, soprattutto come gestire la notriphobia, è quello che io sto realmente mettendo in atto per migliorare la qualità della mia vita e il benessere della mia mente. A distanza di un mese sto avendo qualche piccolo beneficio ma la strada è lunga e ci vuole tempo per imparare a gestire l’ansia e la paura del futuro. L’importante è rimanere costanti o le ricadute sono dietro l’angolo (parlo per esperienza).
Se mi conosci sai bene quanto io sia attento all’aspetto psicologico della persona e del viaggiatore e a quanto mi piaccia parlare di felicità e benessere personale. Proprio per questo ti consiglio di leggere due articoli che ho scritto e che sono sicuro possono darti un ulteriore spinta per affrontare un momento negativo o un grande cambiamento:
- Perché dovresti mettere la tua felicità al centro di tutto
- 4 libri di viaggio che mi hanno cambiato la vita
Se ne vuoi parlare scrivimi anche per email o in dm sui miei canali social come Instagram e Facebook, sarò felice di confrontarmi con te.
Un abbraccio
Federico