Occasioni perse per paura: una mia riflessione

Immagino che sei qui, a leggere queste righe, perché anche tu ti fai mille problemi ogni volta che devi fare qualcosa di nuovo. Hai paura di non riuscire, di essere un problema per gli altri, del giudizio o addirittura di non meritare quell’opportunità di essere felice. Ognuno ha le sue, qui non c’è giudizio.
E ti capisco sai, ti capisco molto bene, lotto anche io con queste paranoie tutti i giorni. Però una piccola cosa te la voglio dire subito: “in fondo non siamo così male!”.
Capisco che vuol dire quando ti invitano ad un viaggio, ad una serata o a fare qualcosa che non fai spesso e l’ansia ti sale. Vorresti dire “si”, perché in fondo hai voglia di vivere e di evadere dalla solita routine. Però alla fine dalla bocca ti esce sempre il solito: “dai magari la prossima volta”.
E dentro ti fa incazzare, lo so, ci pensi e ci ripensi e alla lunga questo pensare ti logora. E’ vero, rinunciare ti porta sempre nella solita “zona sicura”, ma di sicuro, lì, ci sono solo i rimpianti. Dammi retta!
Sono parole un pò forti, lo capisco, ma se ti fermi a pensare, se ti fermi ad analizzare il tuo stato d’animo sai che è così, anche se ti da fastidio ammetterlo.
Io non ho delle vere e proprie soluzioni a questa cosa, non posso darti i: “5 trucchi per non perdere le occasioni e fare quello che vuoi” perché non li so neanche io.
Voglio però portarti delle mie riflessioni, quelle che faccio sempre quando devo prendere una decisione, sperando che queste possano aiutarti a dire: “sì, vengo!”, la prossima volta che ti verrà fatta una proposta per un bel viaggio, per una serata o per qualunque cosa possa renderti felice.
Perché non dovresti?
Ma perché mai non dovresti farlo? Te lo sei mai chiesto? Perché dovresti rinunciare a qualcosa che ti va di fare solo per delle paranoie che ti fai nella tua testa?
Che poi, spesso e volentieri, questi complessi sono frutto di “proiezioni catastrofiche” che la nostra mente crea. E sai qual’è la cosa assurda? Che tutte queste cose che pensiamo, nove volte su dieci, neanche accadono.
Non sto dicendo che le tue paure, i tuoi disagi, siano stupidi, ci mancherebbe, dico però di valutare il peso che questi pensieri hanno sulla tua felicità. Meritano davvero tutto questo?
Riflettici e cerca di capire se, ad esempio, la paura di sembrare goffo su una tavola da surf vale il non provare a prendere una lezione sulla famosa spiaggia di Famara alle Canarie; o se il tuo fisico, che non è in linea con gli standard che la società vuole imporre, ti può veramente far rinunciare ad una sessione di zumba o danza aerobica in quell’evento in piazza a cui tanto vorresti partecipare.
Pensa al tempo che hai
Sai già quanto tempo ti rimane? Non credo, come non lo sa nessuno di noi, proprio per questo penso che dovresti sfruttare ogni occasione che hai per fare quello che ti piace e che ti rende felice.
Questo non deve essere un’ossessione e non deve trasformarsi in terrore, deve essere consapevolezza. Devi essere consapevole che il tempo che hai a disposizione nella tua vita non lo puoi controllare, puoi solo decidere come viverlo.
So che è un pensiero forte, ma è quello che mi spinge di più ad agire. Non voglio arrivare alla fine dei miei giorni con molti rimpianti e poco tempo a disposizione.
Ricordati che la vita scorrerà lo stesso con o senza le nostre paure; perché devi perdere l’occasione di essere felice?
Si può fare tutto, serve solo organizzare diversamente
Ovviamente non posso menzionare tutti i possibili casi di paure e dubbi che una persona può avere, però vorrei chiudere queste riflessioni parlando di quello che conosco meglio, i viaggi.
Come ben saprai, soprattutto se mi segui, i viaggi hanno un effetto così forte sulla persona perché ti costringono ad uscire dalla tua zona di confort, ti obbligano a dover fare i conti con te stesso e con ciò che è diverso.
Ecco, la parola chiave è questa, “diverso”.
Quante volte hai rinunciato ad un viaggio, anche in solitaria, che ti sarebbe piaciuto fare per paura di non riuscire ad adattarti, per la paura della solitudine o, viceversa, per la paura di essere un peso per gli altri? Quante volte la tua condizione fisica ti ha fatto rimettere il sogno di quel viaggio nel cassetto?
Come ti dicevo in qualche paragrafo precedente, è giusto ed importante essere consapevoli della propria condizione, ma questo non vuol dire rinunciare a vivere o rinunciare ai propri sogni.
Ma quindi quale può essere la soluzione?
Io penso che la soluzione a questo tipo di problemi sia “pensare diversamente”. È chiaro che se hai problemi nel camminare per molto tempo non potrai affrontare quell’escursione o quella visita della città come farebbe un ragazzo di 22 anni in piena salute, ma questo non vuol dire che tu in assoluto non possa farlo. Bisogna solamente adattare l’esperienza ai tuoi bisogni, quindi organizzare le tappe, organizzare gli spostamenti e tutto quello che può farti comodo durante il viaggio.
Se per visitare il centro di Madrid ci impieghi quattro ore invece di due cosa cambia? Niente! Anzi, può essere un’occasione per chi sta con te di vivere il viaggio ad altri ritmi, dando ancora più valore e tempo alle esperienze che farete insieme.
E poi basta con questo correre per vedere tutto tramite la foto dello smartphone; perché alla fine si riduce tutto a quello, un corri corri forsennato per fotografare monumenti e piazze senza osservarli davvero con i propri occhi. Il vero viaggiatore osserva ed impara dal mondo che lo circonda.
Spero che queste riflessioni ti siano d’aiuto ma se ne vuoi parlare scrivimi anche per email o in dm sui miei canali social come Instagram e Facebook, sarò felice di confrontarmi con te.
Un abbraccio
Federico