5 cibi super buoni da mangiare in giro per il mondo che sicuramente non conoscevi

Da buoni viaggiatori sappiamo che la cucina tradizionale di un posto è parte integrante della cultura, è storia, ha origini antiche e per questo va scoperta.

E’ un elemento fondamentale che ogni viaggiatore serio inserisce nei propri programmi di viaggio.

Ma quante volte facciamo confusione tra ciò che è turistico e ciò che è tradizionale? Quante volte torniamo da un viaggio e scopriamo casualmente di un piatto o un prodotto che avremmo voluto assolutamente provare ma che non conoscevamo?

E’ facile perdersi tra le migliaia di informazioni che ci arrivano da articoli e guide di viaggio, dove tutti parlano delle stesse cose, senza dare un valore aggiunto e dopo aver visitato un paese solo per pochi giorni.

E’ difficile scoprire così i segreti, i cibi “della nonna”, quelli che la tradizione popolare porta avanti da secoli ma che ai turisti scappano per la fretta di vedere il più possibile.

E questo ci porta tutti a mangiare le stesse cose, a non scoprire più antichi sapori.

Alla fine proviamo tutti le stesse cose, gli insetti nel sud est asiatico, la carne cotta nel terreno vulcanico, la carbonara a Roma, le patas arrugas spagnole o lo squalo fermentato islandese (che gli islandesi non mangiano perché fa schifo anche a loro).

Ma allora c’è qualcosa di diverso?

Assolutamente si!

Ci sono tanti cibi e prodotti tipici che vengono sottovalutati o che sono proprio sconosciuti al turista medio.

“Ma la bellezza della scoperta di un luogo passa anche dalla sua cucina più tradizionale e popolare.”

Preparate gli zaini e i biglietti aerei perchè ora partiremo per un viaggio intorno al mondo alla scoperta di 5 cibi super buoni, poco conosciuti e che difficilmente avrete già mangiato.

1- I cracas delle Azzorre, Portogallo

Le Azzorre sono un arcipelago portoghese di nove isole in mezzo all’oceano Atlantico, a circa metà strada tra il continente europeo e quello americano.

L’oceano è stato da sempre un’immensa risorsa per gli isolani che, insieme all’allevamento di bestiame, ha contribuito alla sopravvivenza dell’uomo in un ambiente climaticamente ostico.

La cucina regionale ha diverse specialità, equamente divise tra terra e mare, ma difficilmente un viaggiatore ha sentito parlare o si è trovato a mangiare i cracas.

Ma cosa sono i cracas?

Se cercate online ci saranno solo poche menzioni a questi cracas e lo stesso Google proverà a correggere la vostra ricerca con “lapas”.

Fate ben attenzione, le lapas sarebbero le “patelle”, come le chiamiamo in Italia, e alle Azzorre sono un piatto famoso. Ma i cracas, detti anche “balani”, sono un altra cosa.

E’ un prodotto del mare e sono dei crostacei facenti parte della famiglia dei cirripedi, tipo quelli che vedete attaccati sul muso delle balene.

Fa strano ma sono commestibili oltre che buonissimi.

Come crescono e come vengono raccolti

Crescono in gruppi sugli scogli ad un profondità compresa tra i 10 e i 15 metri, anche se alcuni arrivano fino a 30. Sembrano dei piccoli vulcani e alle Azzorre crescono più grandi rispetto al resto del mondo e questo li rende più facili da mangiare.

Vengono pescati in apnea ad una profondità dai 3 ai 10 metri.

Come si mangiano?

Vengono serviti crudi o sbollentati nell’acqua di mare e per gustarli bisogna tirare fuori dal “vulcano” il frutto di mare con uno speciale arnese fino e lungo.

Hanno un sapore intenso di mare, salato ma fresco. Ricordano un po’ i percebes, altro alimento famoso del Portogallo.

2- Le ostriche di Cancale patrimonio immateriale UNESCO, Bretagna

La Bretagna è una regione francese, affacciata sull’Oceano Atlantico a nord-est della nazione transalpina. E’ molto vicina alla Gran Bretagna e al canale della manica.

E’ una terra aspra, piovosa e in perenne conflitto con le forze naturali. Sulle sue coste frastagliate si abbattono sui leggendari fari tempeste dalla grande forza e i suoi abitanti sono da sempre uomini duri, abituati a vivere con il mare e i suoi sbalzi d’umore.

In tutto il mondo sono famose le ostriche francesi, con Normandia e Bretagna a dominare il mercato.

Ma lungo le coste bretoni c’è un piccolo paese diventato famoso per una delle migliori produzioni al mondo di questo frutto di mare.

Stiamo parlando di Cancale, un villaggio vicino alla più celebre Saint Malo. La baia di Cancale si protrae fino a Le Mont-Saint Michel, la quale è visibile, con il bel tempo, da tutta la lunga baia.

Sono ostriche protette dall’UNESCO

Le ostriche che vengono allevate in queste acque hanno un aroma e una freschezza nel sapore senza eguali e questo è dovuto all’altissima presenza di plancton, oltre l’importante marea che si alza e si abbassa con regolarità tutti i giorni.

Questo flusso della marea permette alle sostanze nutritive di arrivare sempre in grande quantità.

Attenzione, a Cancale ne vengono allevate di diverse varietà, quindi la differenza è si nella qualità, ma in questo caso anche e soprattutto nella provenienza.

Nel 2019 sono state iscritte nel patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

Dove trovarle e acquistarle

Cancale ha un porto dove ci sono tanti ristoranti in cui mangiare le specialità regionali, tra cui appunto le ostriche.

Ma alla fine della strada che costeggia il porto c’è il vero mercato delle ostriche, dove al costo di 1 euro l’una vi verranno servite, su dei piatti appositi, le ostriche già aperte e del limone da spremere sopra.

Non farete fatica a vedere persone che ne consumano anche 10 o 16 in un solo pasto.

La tradizione vuole che dopo aver finito di mangiare, il guscio rimasto non venga buttato nella spazzatura, ma bensì riconsegnato al mare da cui proviene. Infatti le spiagge del porto sono piene zeppe di gusci di ostriche.

Lungo le coste bretoni è facile avvistare anche delle foche che nuotano libere e questo renderà magico il vostro pasto a base di ostriche.

3- Il Bidos, Norvegia del nord

La Norvegia è considerata uno dei paesi più belli al mondo, con mare e montagna che coesistono e si intersecano alla perfezione in un binomio magico e impareggiabile.

I sami custodi di tradizioni antiche e renne

La cultura Sami fonda le sue radici tra Norvegia, Finlandia e Svezia, nella parte “centro- nord” di questi tre magnifici paesi.

I Sami hanno la loro storia, lingua, cultura, bandiera e anche cucina. I paesi del nord non sono famosi per l’agricoltura, quindi i piatti più tradizionali sono a base di carne e di pesce.

I Sami sono l’unico popolo indigeno ufficialmente riconosciuto nell’Unione europea.

Tra le particolarità c’è l’utilizzo della carne di renna, un animale che da sempre è parte integrante della vita di questo popolo.

Tra le varie specialità a base di renna ce ne sta una che può essere considerata la più “tradizionale”, ovvero il bidos.

Cos’è il bidos

Il bidos è uno stufato di renna dove la carne viene fatta cuocere lentamente in un pentolone sopra il fuoco. Tra gli ingredienti principali ci sono anche carote e patate e il tutto viene servito in ciotole di coccio.

4- Zuppa di aragosta, Islanda

L’Islanda è uno dei paesi del Nord Europa più famosi e visitati, terra di ghiaccio e fuoco, il perfetto mix di elementi opposti che solo qua riescono a coesistere.

Se si pensa a questa isola sopra il circolo polare artico di certo la prima cosa che ci viene in mente non è la cucina, ma molto più probabilmente i ghiacciai, i vulcani, i geyser e lo squalo putrefatto (che in realtà è fermentato).

E se questo collegamento non è assolutamente sbagliato, anzi, è normalissimo, c’è da fare una menzione anche ad alcuni suoi piatti tipici. Perché incredibile ma vero, anche l’Islanda ha una sua cucina tradizionale.

Ma essendo un’isola poco, pochissimo, fertile e avendo seri problemi con un clima violento ed imprevedibile la fonte di sostentamento primaria per gli islandesi è la pesca.

Il pesce islandese è tra i migliori al mondo

Tra i piatti più famosi c’è la cosidettà Fiskisùpa, una zuppa di pesce che di solito è fatta con merluzzo o salmone, panna, patate, carota e cipolla. E’ veramente buona ed è un toccasana per scaldare il corpo e il cuore dopo aver affrontato il clima islandese.

Ma una variante estremamente apprezzata da local e viaggiatori è la zuppa di aragosta, che si dice sia il miglior piatto di tutta Islanda, nonché una delle migliori zuppe di aragosta al mondo.

A rendere così celebre ed eccellente questo piatto è la qualità e l’abbondanza di crostacei in queste acque, che infatti è possibile trovare in ogni market e ristorante.

Dove trovare la migliore

Soprattutto nella zona del porto di Reykjavik ci sono i migliori ristoranti dove poter gustare questa zuppa di aragosta islandese.

Il pesce arriva fresco praticamente tutti i giorni e basta entrare in uno di questi locali per trovare il piatto nel menu.

5- Pizza romana, Roma

Sarebbe impossibile e ingiusto chiudere questo articolo senza menzionare una specialità italiana che però non tutti conoscono.

La cucina italiana è considerata la migliore al mondo, con tutto il rispetto per i francesi con i quali si contende il primo posto. Ma tra le tantissime ricette tradizionali e regionali è veramente facile perdersi; anche se la cosa buona è che se pure ti perdi mangi sicuramente bene.

“Anche le situazioni peggiori migliorano con una buona pizza”

La pizza, per ogni italiano che si rispetti, non è solo un alimento. E’ religione!

La pizza è considerata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è infatti uno, se non il, piatto più famoso al mondo.

La più famosa è quella di Napoli, ma tra le varie storpiature che si sono fatte in giro per il globo, tipo quella Hawaii con ananas e bacon, ce ne sta una, in Italia, che per alcuni batte addirittura la napoletana e che in pochi conoscono.

La pizza romana la trovi solo nella capitale

Questa tipologia di pizza è tipica di Roma, la città eterna, che all’ombra del Colosseo ha rivisitato questo piatto della tradizione italiana portandoci delle piccole ma fondamentali modifiche.

Le caratteristiche e differenze fondamentali

La pizza romana presenta già delle differenze nell’aspetto, infatti risulta più bassa e meno voluminosa, con il bordo più fino e bruciacchiato rispetto a quella napoletana.

Anche la base è meno gommosa e più asciutta, caratteristica che rende ogni morso croccante. Questa particolarità gli ha portato anche l’appellativo di “pizza scrocchiarella”.

Proprio le caratteristiche dell’impasto e della cottura rendono questa tipologia di pizza più leggera e digeribile e a Roma viene servita sia tonda sia “al taglio”, cioè a fette. Questa modalità di servizio dà la possibilità, ad ogni vero affamato, di provarla in tanti gusti differenti, dalla celebre margherita alle combinazioni più stravaganti.

Ora fai i biglietti e parti per un viaggio all’insegna del gusto e della tradizione

Ogni paese del mondo ha dei piatti più o meno famosi che vale la pena provare, qui ti ho raccontato i più particolari, tradizionali e meno conosciuti di questi cinque paesi europei.

Ora sta a te prenotare un volo a partire per un viaggio all’insegna del gusto e della tradizione. Sceglierai le lussureggianti e selvagge Azzorre o affronterai il clima burrascoso della Bretagna? Ti immergerai nelle tradizioni scandinave o farai un salto nell’antica Roma?

Scegline uno, prenota un volo e preparati a gustare questi piatti eccezionali.

Se vuoi avere altri consigli sul cibo in viaggio scrivimi anche per email o in dm sui miei canali social come Instagram e Facebook, sarò felice di confrontarmi con te.

Federico

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